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Katia Caddeo - Editor
Interessante la tecnica di usare differenti registri linguistici a seconda del personaggio che parla
Divertenti le diverse citazioni inglobate nel testo (es.: canzone Vecchio frack, poesia di Leopardi A silvia, Il 5 maggio...); bravo Gianfranco!
Divertenti anche i numerosi neologismi: tarmangiata, floribottega, bastonsorretto, uniformabbigliati, gendarbeoti...!
Gianni Bernardeschi
Vecchio amico, ti lascio informatico ti ritrovo scrittore! Ma sai che sai tenere la penna in mano? Mooolto carino, ben scritto, simpatico, divertente ma anche tragico (il maestro mi ha messo un magone...).
Aspetto il prossimo, ciao
Paola R.
Caro Gianfranco, volevo dirti che il tuo libro mi ha molto divertito, in particolare gli ultimi racconti. Li percorre una specie di nostalgia scherzosa per un mondo che non esiste più ma che ancora ricordiamo, e amiamo. Quindi, in pratica, quel mondo esiste ancora. Forse è per questo che la tua scrittura ha preso il volo, leggera. Grazie per il tuo regalo. Un abbraccio
Umberto A.
Miauuuuu!
Dopo Hemingway e Moro la penna scorre maestra.
Le narrazioni seriose ti rallentano (Karim & Mahdi, e qui il Ritorno).
Hai navigato con maestria su più livelli.
Non devi aver fretta di pubblicare.
Curiosità idiomatiche: stortignaccolo e monelli dove allignano?
Ciao, animo
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Il romanzo è composto da cinque racconti, all’apparenza senza alcun legame tra loro.
Tutti si svolgono nel paesino di Monte Capretta.
Storie scritte in un linguaggio libero da schemi letterari, con vocaboli spesso inventati ma di immediata comprensione
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